STORIOGRAFIA DELLA CONFRATERNITA

 

La Confraternita della Madonna del Rosario è una delle più antiche istituzioni di carattere religioso del Comune di Mignano. Le sue origini risalgono, come risulta sia dai documenti ritrovati negli archivi storici dello Stato di Napoli e di Caserta, sia da alcuni manoscritti conservati dai vari priori succedutisi nel corso dei secoli agli inizi del XVIII secolo, e più precisamente la data di costituzione fu quella dell' anno 1732. Verso la metà del Settecento, dopo il concordato con il Regno di Napoli del 1742, la confraternita approvò il primo Statuto con Regio Assenso di Re Carlo III di Borbone. L'ordinamento consentiva ai confratelli di espletare la più importante delle sue finalità, l'opera caritativa svolta in anni cruenti, segnati da carestie malattie ed avversità notevoliLa Confraternita del SS.mo Rosario era tra le più numerose fra quelle esistenti in Mignano, contando 225 confratelli. La congregazione sin dai suoi inizi fu caratterizzata da norme statutarie molto rigide, particolarmente riguardo all'ammissione dei nuovi confratelli. Presso l'Archivio di Stato di Napoli si conserva insieme al primo Statuto, anche il secondo Statuto, con l'approvazione delle regole con Regio Assenso ottenuto il 7 febbraio del 1860 da sua maestà Re Francesco II delle Due Sicilie con proprio decreto. In tale Statuto si richiedeva il Regio Assenso per l'approvazione di nuovi capitoli sulle regole formali dei fratelli e delle sorelle, riguardanti i nuovi doveri, l'avanzo dell'importo annuale di grano e l'esigenza di un'amministrazione più ordinata della congregazione. Nel nuovo Statuto furono riviste per prime in particolare, le norme d'ammissione per i confratelli rendendole ancora più rigide. In particolare l'art.12 del secondo Statuo introdusse l'obbligo categorigo per i confratelli di partecipare dopo il suono della campana nella mattina di ogni prima domenica di ciascun mese, ai sacri riti. I fratelli e le sorelle, dovevano recarsi nella chiesa, presso l'altare della Beatissima Vergine Maria SS.ma del Rosario e li si dovevano espletare i sacramenti della Penitenza ed Eucarestia, dovevano recitare l'ufficio della Beatissima Vergine Maria ed in fine veniva cantanto l'inno della Beatissima Vergine del Rosario. Tutte le altre domeniche dell'anno invece, ogni sera presso la balaustra dell'altare veniva recitato dai fratelli e dalle sorelle il santo Rosario, al quale seguiva la benedizione del SS.mo Sacramento impartita dal padre spirituale. La prima domenica di ottobre, giorno della festività del SS.mo Rosario come stabilito nell'art.13 del secondo Statuto, la congregazione organizzava ed animava le solenni celebrazioni. Il nuovo ordinamento del 1860,  intodusse significativi cambiamenti al Capitolo 7°delicato alle opere di carità della confraternita, i confratelli all'art. 35 chiedono il Regio Assenso a tale cambiamento, evidenziavano che la confraternita si era da sempre impegnata in opere di pietà come sollievo e sepoltura dei poveri, distribuzione del pane. Ogni domenica poi il priore, avrebbe destinato due fratelli che dovevano informarsi se nel pese vi erano infermi da visitare. Sempre nell'art. 35 si prevedeva che la congregazione doveva impegnarsi soprattutto nel soccorso dei bisognosi, sia con larghe elemosine in danaro che con donazione di grano ogni anno. Nel nuovo ordinamento sottoposto all'approvazione, veniva istituito un nuovo Capitolo, il 9° dedicato alle sorelle. Tale Capitolo conteneva tutti gli articoli che regolavano ufficialmente l'ammissione delle sorelle alla congregazione insieme ad i loro diritti e ad i loro doveri. Nel nuovo Statuto la congregazione veniva amministrata da un governo composto da tre confratelli, presieduto da un priore. L'elezione del nuovo governo secondo l'art.18 del nuovo ordinamento, avveniva ogni anno, previa chiamata generale, la terza domenica del mese di dicembre, con la presenza di almeno la metà più uno dei confratelli regolarmente iscritti. (Tale numero minimo di votanti era obbligatorio per qualsiasi deliberazione). 
Il nuovo governo eletto entrava in carica il giorno I° gennaio dell'anno successivo e aveva durata annuale. In tale data si procedeva da parte del nuovo governo e del nuovo priore alla nomina degli ufficiali minori: " il segretario, un fiscale, due maestri dei novizi, due maestri delle cerimonie un sacrestano ed in fine un cassiere ", tra i confratelli più meritevoli. 
A suddetta Confraternita hanno aderito numerose personalità del luogo, nel corso dei vari periodi storici. Tra di esse si possono annoverare tutte le famiglie nobili che nel corso dei secoli scorsi hanno dimorato in Mignano. Ricordiamo in particolare, la famiglia del Duca Alessandro Nunziante che nel 1845 per volere del Re Ferdinando II delle Due Sicilie entrarono in possesso del castello di Mignano, che sin dal 1495 apparteneva a Rinaldo Fieramosca ed ai suoi discendenti. Di recente la Confraternita si è rinnovata profondamente, si è proceduto alla stesura ed approvazione del nuovo regolamento interno che ha stabilito i nuovi diritti e doveri dei confratelli e delle consorelle. La modifica più importante introdotta dal nuovo regolamento approvato dall'Ordinario diocesano, ha riguardato la totale equiparazione dei diritti e doveri tra confratelli e consorelle e la sostituzione dell'antico abito congregale con un cordone di appartenenza che viene indossato in tutte le processioni. La congregazione dopo la lunga fase di riorganizzazione conclusasi nell'anno 2012, ha ripreso la sua antica funzione originaria nella comunità parrocchiale di appartenenza, dando in ogni circostanza un fattivo contributo. Sempre nell'anno 2012, la congregazione è entrata ufficialmente nella grande famiglia pontificia del Santuario della Beata Vergine Maria del Rosario di Pompei, e nell'anno 2015 si è iscritta all'albo della Confederazione delle Confraternite delle Diocesi d'Italia.